Come si scrive un bestseller?
Il nuovo libro di Hillary Clinton è già un bestseller e non è ancora uscito
Smokey l’orso si stava rilassando nella sua nuova casa.
Smokey sospirò, mise il libro a faccia in giù (sua sorella era sempre così arrabbiata con lui per aver fatto una cosa del genere perché rovinava il dorso, ma visto che era essenzialmente l’ultimo di una serie di bestseller aeroportuali, non aveva la sensazione di danneggiare qualcosa di particolarmente degno di essere salvato) (anche se doveva ammettere che era piuttosto avvincente, anche se un po’ pacchiano) e si alzò per aprire la porta.
Quando l’aprì, c’era un ariete lì in piedi, con una pila di volantini tra le braccia.
“Salve signore o signora, vorrebbe un- OH! Sei tu! Sei Smokey! Adoro il tuo lavoro!”
“Va tutto bene, grazie,” disse Smokey. “Ora cosa posso fare per te, giovanotto?”
“Oh Dio, sono così agitato”, disse l’ariete. “Non mi sarei mai aspettato di vedere una celebrità il mio primo giorno!”
“Il primo giorno di…” disse Smokey.
“Oh! Scusa, sì!” balbettò l’ariete. “Io e mia sorella abbiamo appena aperto un nuovo negozio di fiori in fondo alla strada e stavo distribuendo questi opuscoli e significherebbe tantissimo per entrambi se tu ne prendessi uno!”
Smokey abbassò lo sguardo sul buono che aveva in mano l’ariete, poi tornò a guardarlo in faccia.
“Mi dispiace, ragazzo. Non lo accetterò.”
Il povero montone rimase scioccato. “Non lo sei?”
“Ora, se tua sorella fosse qui, lo accetterei da lei, ma non da te.”
“Co… ma… non capisco! Perché mia sorella?”
Smokey assunse un’espressione seria sul viso e guardò l’ariete morto negli occhi.
“Solo le pecore possono presentare i volantini per i fioristi.”